Sedentarietà, sovrappeso e obesità in Italia: un allarme che richiede azione
Negli ultimi anni, l’Italia sta mostrando segnali positivi nella diffusione della cultura del movimento. Secondo il Rapporto Sport 2024, nel 2023 il 28,3% degli italiani ha praticato sport in modo continuativo, segnando un aumento di 3,6 milioni di persone rispetto al 2013.
Tuttavia, il problema della sedentarietà rimane critico: 20 milioni di persone (35% della popolazione) non svolgono alcuna attività fisica, con un divario marcato tra Nord e Sud e una maggiore incidenza tra le donne rispetto agli uomini.
Sovrappeso e obesità: una sfida per la salute pubblica
Oltre alla sedentarietà, il sovrappeso e l’obesità rappresentano un’emergenza sanitaria e sociale, con conseguenze dirette sul sistema sanitario nazionale. Secondo i dati dell’indagine OKkio alla Salute dell’Istituto Superiore di Sanità:
- Il 19% dei bambini italiani è in sovrappeso e il 9,8% è obeso.
- Il fenomeno è più diffuso nelle famiglie con condizioni socioeconomiche svantaggiate e nelle regioni del Mezzogiorno.
- In Europa, l’Italia ha la minore presenza di adulti in eccesso di peso, ma si colloca al 2° posto per obesità infantile, secondo il rapporto COSI dell’OMS.
Un problema che inizia dall’infanzia
L’obesità infantile è particolarmente preoccupante: circa un terzo dei bambini obesi rimane tale anche in età adulta. Ciò significa che la prevenzione deve iniziare il prima possibile, con programmi mirati a contrastare la sedentarietà e a promuovere abitudini alimentari sane.
Come lo sport può fare la differenza
La pratica sportiva rappresenta un fattore chiave per combattere il sovrappeso e l’obesità, non solo per il dispendio energetico, ma anche come strumento educativo. Tuttavia, favorire l’accesso all’attività fisica per le persone in eccesso di peso richiede interventi integrati che includano:
✅ Educazione alimentare, per migliorare la consapevolezza sull’importanza di una dieta equilibrata;
✅ Supporto psicologico, per aiutare a modificare le abitudini consolidate;
✅ Infrastrutture accessibili, che rendano più semplice e inclusiva la pratica sportiva per tutti.
Conclusione: un impegno collettivo
Affrontare la sedentarietà e l’eccesso di peso non è solo una responsabilità individuale, ma una sfida collettiva che coinvolge istituzioni, scuole, sanità e mondo dello sport. Investire nella promozione dell’attività fisica e nell’educazione alla salute non è solo una questione di benessere personale, ma di sostenibilità per il sistema sanitario e di qualità della vita per le future generazioni.
Il cambiamento è possibile: occorre agire ora per costruire un’Italia più attiva e in salute.